Nell’animo dei farmacisti dipendenti e disoccupati, letteralmente vessati da ENPAF, c’è un misto di rabbia e disperazione per la violenza che ENPAF perpetra nei loro confronti.
C’è chi è costretto ad emigrare, chi a cancellarsi dall’ordine e ripiegare su qualsivoglia altro lavoro, chi deve fare costose trasferte solo per raggiungere i proverbiali “6 mesi ed un giorno” di lavoro con il solo ed unico fine di non perdere la riduzione del 3%, chi deve fare straordinari insostenibili esclusivamente per poter pagare le cartelle EQUITALIA/ENPAF…
Ma nei loro animi c’è anche, e sopratutto, grande determinazione e voglia di vedersi riconosciuti nella loro professionalità e nei loro sacrosanti diritti.
TUTTO QUESTO E’ ENPAF.